Gian Piero de Bellis
Gli Ossessi
(Ottobre 2009)
La mancanza di un contatto diretto costante con gli italiani e con tutti i loro giganteschi problemi fa sì che non mi venga particolare voglia di scrivere, denunciare e alzare la voce contro soprusi e malefatte viste o subite nel cosiddetto "Bel Paese" dei tempi che fu.
Oramai l’Italia e gli italiani sono realtà che mi toccano molto marginalmente.
Mi rimangono solamente i messaggi che ricevo da amici, conoscenti e parenti, i quali spesso li hanno a loro volta ricevuti, aggiungono il mio nome alla lista e li fanno giungere anche a me.
In questi messaggi c’è un filo comune che mi porta ad una constatazione immediata.
Il filo comune è che in (quasi) tutti i messaggi si parla di una cosa sola: BERLUSCONI.
La constatazione immediata è che, se questi messaggi sono il ritratto dell’italiano medio, allora qui abbiamo a che fare con un popolo di OSSESSI.
Ossessione, è definita dallo Zingarelli (undicesima edizione) come “idea prevalente, a contenuto per lo più assurdo, che disturba il corso normale del pensiero”.
Detto in altre parole, l’idea assurda che martella il cervello di molti italiani e che lo ossessiona a tal punto che non sanno parlare e pensare ad altro è che:
- Berlusconi sia il Diavolo personificato, responsabile di tutte le malefatte commesse dai tempi di Adamo ed Eva ad oggi;
- Berlusconi sia un Padreterno, capace di risolvere tutti i problemi della terra, dal diluvio universale al dissesto economico mondiale.
Divisi in due opposte schiere unite dalla ossessione BERLUSCA, taluni lo vorrebbero uccidere (Berlusconi morto) e altri lo vorrebbero beato (Berlusconi santo).
In mezzo a tutto questo fracasso assurdo, immagino che l’interessato, cantante e attore nato, se la rida alla grande. In effetti, far parlare di sé è quello che ogni uomo di palcoscenico sogna giorno e notte. Come argutamente espresso da Oscar Wilde, The only thing worse than being talked about is not being talked about. [La sola cosa peggiore dell’essere oggetto di pettegolezzi è il non esserlo].
I giornalisti sono la cassa di risonanza di questa ossessione che spesso travalica i confini dell’Italia. Oramai i giornali sono carta straccia condita di scempiaggini e spazzatura ad uso e consumo dei dementi e dei deficienti.
Non per nulla la stampa riceve enormi sovvenzioni da parte dello stato, esiste una televisione di stato, e le televisioni cosiddette private hanno le frequenze garantite dallo stato e la pubblicità da molte imprese sovvenzionate dallo stato. L’obiettivo è: dementi e deficienti venite qui ad abbeverarvi e poi moltiplicatevi.
Per chi non l’avesse notato, giornalisti e politici sono culo e camicia e spesso e volentieri, colui che intervista il politico te lo ritrovi poi, l’anno dopo, deputato o governatore di regione.
Fortunatamente esiste anche Internet su cui circolano idee interessanti (soprattutto se uno non si limita a masticare soltanto il dialetto italiano) che stanno seppellendo questi zombi e le loro scemenze abissali.
Allora, aspettiamo che gli italiani guariscano da questa ossessione e, nel frattempo, parliamo di cose serie e intraprendiamo progetti interessanti, ad esempio ... il superamento dello stato monopolistico territoriale.
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