Vincenzo Grossi

L'ideologia giusta al momento giusto

(Luglio 2012)

 


 

Si è abituati ad immaginare la storia politica del mondo come una successione di sistemi organici di pensiero sviluppati da sommi pensatori che alternativamente e localmente prendono il potere e quindi cercano una loro espansione.

Ripercorrendo fulmineamente la storia non dovrebbe essere difficile immaginare i popoli mesopotamici che invadono e sterminano i concorrenti spinti dal sacro fuoco delle loro divinità o chessoìo dal desiderio di diffondere la scrittura cuneiforme per poter espandere il proprio commercio. Quindi persiani ed egizi, popoli guidati da semi-dei o dei-interi che si assumono l'ingrato compito di assoggettare l'umanità circostante per mostrare loro la luce, la vera luce.

Arriva la luce dell'intelletto, la razionalità della logica, della dialettica, ed i greci per puro desiderio di conoscenza, diciamo pure per turismo, invadono mezzo mondo con Alessandro, la loro è una ideologia inoppugnabile, hanno le storie di déi più belle dell'universo e quindi non possono non essere vere, allora gli dei li assistono, essi sono con loro e a, differenza di chiunque altr,o hanno il diritto di governare il mondo perché sono i migliori pensatori di sempre, ottimizzatori ante-litteram, loro sono il passato, il presente ed il futuro. Peccato che anche i romani abbiano una ideologia niente male, quella della vittoria e dell'assorbimento che li guida trionfanti per il mondo antico.

Poi la frattura barbarica.
Popolazioni nomadi senza uno straccio di ideologia, senza déi minimamente presentabili, senza neanche una parola che possa esprimere il concetto di futuro, distruggono tutte le ideologie fino ad allora vincenti, piegandosi solo di fronte a quella cristiana e grazie a quella si ricomincia.
Da allora la storia delle ideologie da battaglia è ben nota e ci continua ad illudere che siano le idee vecchie o nuove a portare i nuovi conflitti, i cambiamenti di regime e quelli di territorio.

Io penso che invece le ideologie seguono sempre a ruota la sete di dominio dei dominatori, vengano ri-create a posteriori o al massimo immediatamente dopo l'inizio dei cambiamenti.

I popoli mesopotamici entrano in conflitto esclusivamente per motivi di dominio dei terreni fertili. I persiani si spingono ad occidente per derubare le sue ricchezze. I greci invadono il mediterraneo per poter controllare tutti gli attracchi delle loro navi mercantili. I romani conquistano il loro impero perché la loro economia è basata sul lavoro degli schiavi e lo sfruttamento intensivo e depauperante delle risorse, sete senza fondo che caratterizzerà molto più tardi il primo capitalismo.

I padri della chiesa cristiana capiscono che solo una religione positiva, fondata su delle chiese di mattone, con delle solide ed inamovibili istituzioni, delle sacre scritture cui fare riferimento nelle controversie, un proprio esercito di volontari, ed il monopolio sulla speranza è in grado di garantire loro sopravvivenza e prosperità, espansione illimitata senza neanche sporcarsi le mani ma affidando la spada al re da essi incoronato, di sfruttamento intensivo della schiavitù morale mediante donazioni e questue varie, compravendita di indulgenze e reliquie. Ecco che cavalcando la storia del palestinese, che probabilmente mai parlò né di chiese ma neanche di matrimoni, fondano l'impero millenario delle chiese cristiane.

Hitler scrive il Mein Kampf in carcere dopo aver già iniziato la sua personalissima rivolta, e man mano accede al poter e man mano continua la sua opera di fondazione ideologica dal nulla, l'architetto che disegna il palazzo mentre lo costruisce.

Così in Russia, una elite tra le tante altre di boiardi che per secoli hanno rovesciato e sostituito zar, trova in un filosofo ebreo tedesco la chiave per accedere al cuore di un esercito di diseredati. Ma Lenin è un russo come tutti gli altri, un individuo con una esagerata sete di potere, e Stalin sostituendolo mette da parte ogni marxismo di facciata e cerca ed ottiene il dominio assoluto ed incontrastato.

Così infine gli esportatori dell'ideologia democratica occidentale e quelli della sharia vengono a contendersi il mondo, apparentemente in nome delle loro profane e sante idee.

La sete di potere personale muove il mondo, le ideologie servono solo ad infinocchiare ed usare i poveri sciocchi che ci credono.

 


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