Gian Piero de Bellis

Sabina Guzzanti, scemenze strabilianti

(Ottobre 2008)

 


 

Il mio intervento, lo riconosco, è un po’ a scoppio ritardato.

Il fatto è che le vicende italiane non sono in cima alla mia voglia di informazione. E poi, certe volte è meglio lasciare passare il tempo prima di dare un giudizio su un fatto o su una affermazione.

Il fatto in questione è l’intervento di Sabina Guzzanti alla manifestazione contro il Cavaliere Berlusconi (che, detto tra di noi, equivale a mettere Berlusconi al centro dell’attenzione di tutti gli italiani e, così facendo, rinvigorirne la popolarità).

In quella occasione Sabina Guzzanti ha fatto parecchie affermazioni molto forti. Guardando il video su You Tube ho ascoltato distrattamente tutta una serie di prese di posizione abbastanza folkloristiche, contro il ministro Maria Rosa Carfagna (di cui fino all’intervento della Guzzanti ignoravo del tutto l’esistenza), contro il Papa Ratzinger (la cui presenza è tutto sommato saltuaria nei miei pensieri), contro il Berlusca (che, a mio avviso, ci gode sotto sotto a tutti questi attacchi iperbolici che lo fanno apparire come l’inviato in terra o del Padreterno o del Diavolo).

Queste affermazioni mi scivolavano addosso senza che me ne curassi più di tanto (ognuno, pensavo, ha diritto di esprimere le sue opinioni) fino a quando la temeraria Sabina non ne ha sparata una che mi ha fatto scompisciare dalle risate.

Sabina ha urlato:

La nostra magnifica repubblica fondata sulla Resistenza

A quel punto ho pensato: questa si è bevuta il cervello e ne ho tratto, immediatamente, la seguente conclusione: Sabina Guzzanti, scemenze strabilianti.

Questa repubblica, detto francamente, è un letamaio fondato sull’ignoranza delle masse (un secolo e passa di scuola di stato produce i suoi frutti tossici) e sul ladrocinio delle caste al potere (politici, giornalisti, statali, parastatali, paraculo, ecc. ecc.).

Parlare di “magnifica repubblica” è una perla di stronzata che supera quella del ministro Pirla Schiappa che definì le tasse "bellissime" (chiaramente bellissime per lui che ci ricava di che vivere in maniera estremamente agiata).

Allora, dopo questa "sublime" idiozia, mi sono come svegliato e ho ripercorso le varie affermazioni folkloristiche di cui sopra e ho visto che erano aria fritta.

Il ministro Maria Rosa Carfagna è lì come tutti gli altri perché si è aggruppata alla banda criminale vincente.  Le sue credenziali non sono né meglio né peggio di quel semideficiente di Bossi o di quel rimbambito di Tremonti il cui cervello passa ampiamente per la cruna di un ago. Allora, che senso ha prendersela con la Carfagna?

E poi, scagliarsi contro Ratzinger, quando il Papa e la sua Chiesa contano, in politica, come il due di picche a briscola. È ora di finirla con queste scemenze assolute che la Chiesa domina tutto e tutti in Italia.

Eppure queste scemenze hanno ampio corso soprattutto nella Roma statalista e statalizzata della piccola borghesia degli impieghi statali, dei giornalisti collusi col potere statale, degli intellettuali ancora abbacinati dal mito dello Stato.

Ecco. Questo è il retroterra culturale della Guzzanti e del pubblico a cui si rivolge.

In questo modo, tra i presunti pompini della Carfagna e le reali cazzate della Guzzanti, per gli italiani non vedo altro futuro che continuare a farsela mettere in quel posto.

 

 


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